La transizione energetica come chiave per un futuro sostenibile
By Attilio Di Sabato
Le conseguenze del cambiamento climatico sono sempre più evidenti agli occhi dell’opinione pubblica mondiale, soprattutto per le nuove generazioni, che percepiscono il problema climatico come reale e richiedono a gran voce, tramite associazioni e movimenti ambientalisti, di agire subito e di effettuare una vera transizione ecologica.
Tale transizione mira a cambiare l’attuale modello socio-economico che considera lo sviluppo economico come conseguenza di una crescita infinita e slegata totalmente dal contesto in cui essa si realizza: la Terra. L’ambiente è considerato un fattore marginale, o addirittura esterno, allo schema.
Se l’obiettivo è cambiare un intero modello socio-economico, allora l’azione non può che essere integrale, multilivello e intersettoriale. All’interno della transizione ecologica, la transizione energetica gioca un ruolo di primo piano. Difatti il settore dell’energia è essenziale ad ogni attività economica e da esso occorre partire per raggiungere in tempi rapidi la neutralità climatica.
Nello scenario di “Sviluppo Sostenibile” elaborato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dovrebbe essere del 59% circa per rispettare gli Accordi di Parigi sul clima. Attualmente, invece, seguendo uno scenario “Business as Usual” (BAU) si arriverebbe al 49% circa.
La crescita delle rinnovabili è parte integrante del processo di decarbonizzazione che sta investendo il settore dell’energia, ma non è l’unica evoluzione in atto. Da tempo, il settore è impegnato in tre percorsi di rinnovamento, che ora sembrano accelerare:
Decarbonizzazione
Sostituzione delle fonti di energia fossile con fonti di energia rinnovabile, così da abbattere le emissioni di CO2 che inquinano l’ambiente, danneggiano la salute e alterano il clima. Gli studiosi parlano anche di passaggio da “economie ad alto tasso di carbonio” ad “economie a basso tasso di carbonio” (low carbon economy).
Elettrificazione
La gran parte delle fonti rinnovabili producono principalmente elettricità, quindi per massimizzare l’uso di energia rinnovabile occorre elettrificare le attività economiche e quotidiane: dalla cucina al riscaldamento elettrico residenziale, dai trasporti pubblici al parco auto privato.
Digitalizzazione
L’utilizzo di tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) sta caratterizzando la quarta rivoluzione industriale, trovando applicazione anche a livello energetico. Grazie all’Internet delle Cose (IoT), ai sistemi Cloud e all’Intelligenza Artificiale (IA) è possibile monitorare e gestire una grande mole di dati (Big Data) che abilitano ad operazioni di efficienza energetica e uso dell’energia intelligente.
Questi tre aspetti, insieme, guidano la transizione energetica in corso: solo la loro piena attuazione riuscirà a concludere positivamente questo processo, consentendo alle future generazioni di vivere in un ambiente sano, pulito e sostenibile.
Sebbene, come si è già detto, la transizione energetica è fondamentale ad una vera transizione ecologica, prima di questi aspetti occorre marcare la “prima transizione” da cui tutto è partito: quella culturale. Un cambio di prospettiva che ha posto l’uomo non più come padrone del Pianeta, ma come ospite di esso, al pari degli altri esseri viventi.
Realizzare la transizione energetica significa dunque salvare la nostra Casa comune.